Tra zone gialle, arancioni e rosse, coprifuoco e divieti, anche portare a spasso o dal veterinario il proprio cane può diventare uno slalom burocratico.
Di base, vogliamo precisare che accudire e dare l’assistenza agli animali di cui si è responsabili rientra nelle “situazioni di necessità” o “per motivi di salute”, che si intendono, già da maggio scorso, esplicitamente estesi anche alla sanità e al benessere animale
Ecco la risposta alle domande che ci fate in molti
Sì, ma con gli accorgimenti per evitare i contagi, rispettando la distanza interpersonale e indossando la mascherina. Se si è costretti a uscire in orari o luoghi sottoposti a limitazioni, portare con sè l’autocertificazione.
Il decreto dice di no. Sarebbe il caso di organizzare i propri orari e quelli del cane in modo da potergli fare fare l’ultima passeggiata entro le 22. Ma se il cane ha necessità urgenti (pensiamo a un cucciolo, a un cane anziano o incontinente), il buon senso ci dice che non ci sono controindicazioni a uscire pochi minuti senza allontanarsi più di pochi metri dal portone di casa, giusto il tempo dei bisogni, muniti di autocertificazione.
Sì, perché altrimenti sarebbero abbandonati a se stessi. Questo comprende anche l’assistenza ad animali di altre persone impossibilitate a prendersene cura in prima persona (anziani, infortunati, ricoverati)
Anche in caso di colonie non registrate, l’accudimento degli animali è sempre coi sentito rispettando precauzioni sanitarie e muniti di autocertificazione
Sì, se non sono reperibili nel luogo di residenza, e sempre muniti di autocertificazione, e la prescrizione veterinaria sia per quanto riguarda i farmaci che per gli alimenti.
È possibile portare il proprio animale dal veterinario muniti di autocertificazione anche in zone/orari sottoposti a limitazioni. Polivet ha attivato una serie di servizi per rendere più facile l’accesso alle cure veterinarie anche senza spostarsi dalla propria abitazione.