La sterilizzazione del cane femmina (ma anche della gatta e dei piccoli mammiferi) è un gesto importante per evitare l’insorgere di una serie di patologie anche molto gravi. Un intervento di routine che può essere eseguito anche su femmine adulte o su fattrici al termine della carriera riproduttiva. La sterilizzazione deve essere vista dai proprietari in un’ottica di prevenzione.
Attraverso la sterilizzazione possiamo prevenire quasi totalmente:
Soprattutto per i tumori mammari, eseguire la sterilizzazione in un “periodo finestra” che va da poco prima del primo calore a non oltre il terzo calore ne riduce notevolmente la probabilità di svilupparli in età adulta.
Seppur intervento di routine, la sterilizzazione con tecnica tradizionale può risultare piuttosto invasiva: taglio chirurgico, divaricazione dei muscoli, stiramento dei legamenti ovarici, sutura e poi tutto il postoperatorio con collare elisabettiano o tutina contenitiva, terapia antibiotica e antidolorifica, convalescenza e riposo fino a due settimane dopo l’intervento.
Per questo motivo vi proponiamo la possibilità di ricorrere alla sterilizzazione in laparoscopia, che è una tecnica detta “mini invasiva”. I tempi di intervento sono più brevi, i tagli minimi (2 o 3 piccoli fori per introdurre gli strumenti). Inoltre si interviene senza dover spostare l’organo o i muscoli, e il postoperatorio è più rapido e praticamente indolore.
La sterilizzazione in laparoscopia prevede una procedura semplice. Attraverso due o tre piccole incisioni dai 3 ai 10-12 mm si introducono nell’addome gli strumenti chirurgici e una piccola telecamera che guiderà il percorso del chirurgo. Si interviene direttamente in sede con la recisione del legamento ovarico, senza trazione, e dopo al sutura delle incisioni l’animale può essere dimesso il giorno stesso.
Non a caso sono tecniche usate ampiamente nella chirurgia umana. Applicate in veterinaria portano a un sempre maggiore rispetto per la qualità della vita dei nostri amici animali.