Come approfondito in altri articoli, identificare i segnali di dolore e disagio nelle specie esotiche non è un compito semplice. Occorrono da un lato la capacità di osservazione del proprietario e dall’altro una specializzazione del veterinario a cui ci si rivolge, che è fondamentale abbia una preparazione specifica sugli animali esotici oltre che una formazione riguardo la terapia del dolore
Se per i mammiferi ci risulta più facile identificare i segnali di stress e dolore per un’affinità intrinseca con la specie, lo stesso non si può dire per gli uccelli.
Il dolore negli uccelli è difficile da identificare, ma con l’aumentare della conoscenza del loro comportamento, aumenta anche la nostra comprensione della loro risposta al dolore.
Alcuni segnali:
Da tenere d’occhio anche la riduzione o un forte aumento di comportamenti come il pavoneggiarsi o anche atteggiamenti distruttivi verso il propio piumaggio, così come l’isolamento dal gruppo, letargia, iporessia e aggressività, o una brutta condizione del piumaggio.
La percezione di dolore nei rettili è un argomento ancora complesso e oggetto di studio.
La “fake news” in circolazione dice che i rettili non provano tanto dolore quanto i mammiferi e aviari, poiché i loro segni di dolore sono molto più sottili e particolari.
Il dibattito scientifico si incentra sul fatto che i rettili provino dolore o semplicemente reagiscano a stimoli nocivi; tuttavia, dovremmo presumere che un animale possa provare dolore fino a prova contraria e trattarlo come tale.
La valutazione del dolore nei rettili dovrebbe essere eseguita a distanza, se possibile, poiché è stato dimostrato ad esempio che le iguane verdi rivelano una maggiore risposta agli stimoli dolorosi quando l’osservatore non è visibile.
I segni di dolore dovrebbero essere considerati simili a quelli dei pazienti mammiferi, come la postura, protezione dell’area interessata, graffi eccessivi, movimenti dei piedi o della coda, risposta di volo esagerata o scarso appetito, così come comportamenti specifici tipo ritirarsi nel loro guscio nei cheloniani.