La vipera è un serpente velenoso presente in Italia e le quattro specie che popolano il nostro paese sono distribuite in tutte le regioni ad eccezione della Sardegna, dove non vi sono serpenti velenosi. Il periodo in cui sono più attive va da marzo a ottobre. Prediligono ambienti soleggiati e anfrattuosi.
Le vipere italiane appartengono alla Famiglia dei Viperidi e sono così suddivise:
Come riconoscere una vipera?
Le vipere si possono riconoscere per la loro testa appiattita a forma triangolare oppure a losanga, il corpo, della lunghezza di circa 70 cm, è tozzo e la coda è smussa e corta. Il veleno di questi serpenti è un miscuglio di acqua, diverse proteine molto tossiche e una varietà di enzimi che causano un danno locale ai tessuti e facilitano l’ingresso del veleno nella circolazione sistemica. Gli effetti locali e sistemici che del morso di vipera sono di tipo: cardiotossico, nefrotossico, neurotossico e della coagulazione.
Per inoculare il veleno, le vipere si servono di lunghi denti mobili, che, penetrando nella cute del cane, iniettano il veleno attraverso i canali. Succede a volte che la vipera tenti di mordere senza utilizzare i denti del veleno, ovvero sferra il cosiddetto “morso secco” e, in questo caso, non si osservano i fori di entrata dei denti. Questo tipo di morso è totalmente innocuo. D’altronde il veleno è essenziale per la vita delle vipere e quindi l’animale, tende a non sprecarlo mordendo animali che non vuol predare. Per questa ragione capita che l’animale, sebbene morso, non ha comparsa di segni clinici tipici dell’avvelenamento ma riporta soltanto una reazione infiammatoria locale nel sito del morso.
I denti della vipera lasciano dei segni non sempre facili da individuare, ma in genere sono 2 piccoli fori distanziati da 1 cm.
Le parti più colpite sono di solito le estremità, il muso e gli arti. La zona colpita va subito incontro a rossore, gonfiore e dolore; il muso dell’animale può gonfiarsi notevolmente fino a deformare interamente il profilo normale.
Una delle caratteristiche principali che consente di distinguere le vipere da una più innocua biscia, anch’essa presente nel nostro paese, è la forma delle pupille. Infatti, i loro occhi hanno pupille verticali, simili a quelle dei gatti, a differenza di quelle rotonde tipiche delle bisce.
È molto importante far presente che le vipere non si possono uccidere, in quanto appartengono ad una specie protetta e sono utili all’ecosistema.
I segni clinici generalmente comprendono:
Per prima cosa, occorre portalo IMMEDIATAMENTE al pronto soccorso veterinario più vicino. Durante il tragitto è bene tenere il più calmo e tranquillo possibile l’animale. Non bisogna in nessun modo cercare di praticare incisioni e non si deve tentare di succhiare via il veleno. Il medico si occuperà di disinfettare la ferita da morso con acqua ossigenata (NON con l’alcol che può interagire con il veleno creando sostanze ancora più tossiche) e di instaurare la adeguate terapie di sostegno di base. A questo punto, il veterinario cercherà di tranquillizzare il cane, somministrerà una terapia fluida per via endovenosa e farmaci antibiotici, antidolorifici e antinfiammatori per prevenire infezioni batteriche e attenuare lo shock e il dolore dell’animale.
Il cane deve rimanere sotto osservazione soprattutto per le prime 72 ore. Questo perché occorre monitorare la presenza di emorragie e tenere sotto controllo l’insorgenza di possibili complicanze di tipo renale, epatiche o neurologiche dovute alla complessità delle sostanze da metabolizzare.
È importante ricordare che molti avvelenamenti possono avere un’insorgenza di sintomi più seri anche diverse ore dopo al fatto avvenuto, per questo è molto importante recarsi immediatamente in un pronto soccorso veterinario se c’è il sospetto di un morso di vipera.