Il carcinoma squamocellulare del gatto rappresenta circa il 15% di tutti i tumori cutanei nei felini, è maligno ma con un’evoluzione lenta, che dà metastasi solo dopo molto tempo. Riconoscendolo e trattandolo i tempi brevi ha un altissimo tasso di sopravvivenza.
Il carcinoma squamocellulare colpisce i gatti a pelo bianco 5 volte più degli altri, ma bisogna fare attenzione anche ai gatti di altri colori che presentano aree bianche sul muso e sulla testa. Le lesioni si presentano principalmente su naso, orecchie e palpebre. Si possono vedere delle lesioni nerastre e ulcerate, spesso accompagnate da croste sulla superficie. Fondamentale a quel punto il prelievo di materiale dalla lesione per l’esame citologico. Se viene confermata la presenza di carcinoma squamocellulare, in uno stadio iniziale e senza metastasi, è fondamentale e risolutivo intervenire chirurgicamente asportando i tessuti colpiti.
Vi sarà successo di vedere soprattutto tra i randagi gatti con intere porzioni di muso corrose dalla malattia. L’intervento chirurgico in caso di carcinoma squamocellulare spesso è vissuto in modo molto traumatico dai proprietari, perché comporta l’asportazione di porzioni di tessuto dal muso dell’animale. Particolarmente “impressionante” la resezione del tartufo, che però non ha impatti né sulla funzionalità né sulla qualità della vita dell’animale. Allo stesso modo l’amputazione dei padiglioni auricolari colpiti permette di salvare l’animale e preservarne la qualità della vita con un fastidio minimo. In caso di lesioni allo stadio iniziale si può tentare anche la strada del trattamento conservativo tramite laser, ma non sempre la terapia ha effetto.
Prima di tutto la prevenzione: questo tumore è collegato all’esposizione al sole, anche nei gatti di casa che passano tempo davanti alle finestre chiuse. I raggi UV infatti riescono a danneggiare i tessuti anche attraverso il vetro. Limitiamo dunque l’accesso alle zone con luce diretta del sole soprattutto nelle ore centrali della giornata. Se ciò non è possibile applichiamo solari a schermo totale sulle zone di cute esposta. Controlliamo frequentemente muso e orecchie del nostro gatto, e portiamolo dal veterinario al primo accenno di lesione.
Se la diagnosi è confermata, non temporeggiamo: diamo il consenso per l’intervento sapendo che, seppur a scapito dell’estetica, abbiamo permesso di salvare la vita del nostro gatto.